lunes, 19 de marzo de 2007

TICINO di MARIO BOTTA

L' Architetto Mario Botta è nato a Mendrisio/Svizzera nel 1943, ha imparato a progettare nello studio di Tita Carloni, dopo si è laureato presso la Facoltà d' Architettura dell' Università di Venezia. Su una collina a nord di Lugano a Pregassona ( Ticino ) troviamo questa casa esempio del prototipo svilupatto da Botta : un solido compatto, pur se squarciato da incavi profondi che rivelano la disposizione interna.

È una forma semplice : un cubo, mostrano la povertà nuda dei materiali, l' assenza assoluta di ogni decoro. È di 1979 e anche l' ultima di dodici progettate nei ventenni di 1961-1981.
Le piante sono simmetriche e razionali. Questo si riflette nelle quattro facciate -anche simmetriche- con le grandi vetrate talora arretrate rispetto ai muri perimetrali ; da dove entra la luce e possiamo dire queste sono l' unico decoro insieme al lucernario della facchiata, il quale é diventato un leit-motiv delle sue opere.Nel piano terreno troviamo l' ingresso, il corpo scala e due camere di servizi, nell primo piano la cucina, la sala da pranzo, il soggiorno col camino e il bagno ; finalmente nel secondo piano la camera da letto matrimoniale, la camera dei figli, due loggie, un closet e il bagno.

Vediamo qui l' eccellente rapporto delle case di Botta con il paesaggio, e anche dito nel suo pensiero : "il territorio dialoga con la propria architettura in modo continuo come il mutarsi del tempo e della storia. Un malinteso che periodicamente riemerge nella valutazione dei rapporti fra architettura e l' ambiente è l' idea che subordina ogni novo intervento architettonico a una presunta superiorità dei valori del contesto preesistente... Io credo che questa attitudine piuttosto che esprimere sensibilità e attenzione verso valori esistenti, esprima paura e sfiducia verso ogni nova espressione.
Contrariamente a questo atteggiamento penso che si debba semplicemente accettare l' evidenza dei fatti e, una volta riconosciuta la legittimità dell' intervento, porre lo stesso come fulcro di una nuova trasformazione. In tal caso l' architettura si qualifica come strumento di costruzione di un nuovo equilibrio dove i valori esistenti saranno assunti non per essere difesi o protetti, ma per essere interpretati e proiettati come valori nelle nuove esigenze..."

Questa opera è un esempio di come è possibile fare bellezza con pochi mezzi : blocchi di cemento, vetro, metallo e anche la luce che usa come un altro materiale per costruire, questi sono gli elementi della sua poetica.

A presto,
Arch. Roberto Steneri
arqsteneri@yahoo.com



No hay comentarios: