jueves, 14 de agosto de 2008

CASA A CANELA (I)







Questo progetto mio del ano 2005 è una casa di week-end a Canela, città della Serra Gaúcha nello stato di Rio Grande do Sul, al Brasile. Sono due edifici collegati attraverso una zona servizi, (UN CLIC SU L´IMMAGINE) quando decidono di entrare in un dolce salotto 6,50 x6, 50 metri che invita ricevere gli amici, a parlare, a guardare la TV al calore di una stufa a legna.

Quando si lascia il dolce salotto, abbiamo la scalinata che ci porta all'ultimo piano del secondo blocco di edifici: 8,00 x8, 00 metri, dove abbiamo la camera da letto matrimoniale en suite, 2 camera da letto con bagno per i loro figli, il salotto íntimo con la sua TV e una stufa a legna.

miércoles, 23 de mayo de 2007

LE LOGGE di PALLADIO

Andrea di Piero -Palladio- nacque a Padova nel 1508. Figlio di un mugnaio, dai tredici anni cominciò come apprendista con un architetto e intagliatore, e già si era dedicato agli studi d' architettura ; dopo è stato accettato nella corporazione dei muratori.
Nel 1538 è il primo incontro con il conte Giangiorgio Trissimo, un illustre humanista che diventerà il suo mecenate, chi lo aiutò anche nell' ingresso ai circoli aristocratici di Vicenza, fatto che fu fondamentale per trovare incarichi di progetti d' architettura. Questo uomo straordinario gli diede un aiuto per fare un grande studio dell' architettura contemporanea e romana, ed insieme fecero due viaggi a Roma per approfondire la sua conoscenza, e anche lo battezza Palladio secondo la dea Pallas Atenea protettrice delle arti. Nel 1540 ottenne il suo titolo professionale d' architetto.
La sua attività comprende le ville del Veneto, l' architettura religiosa di Venezia ed i palazzi di Vicenza.

Questo Palazzo della Ragione, anche conosciuto per il nome di Basilica, si trova nella Piazza dei Signori a Vicenza. A primo colpo d' occhio vediamo un edificio così trasparente, che non sapiamo dove finisce il costruito e dove comincia la piazza, un' interpenetrazione estero-interno. È una struttura pulita formata dalla la repetizione in orizzontale ed in verticale di una serliana cioè una grande arcata centrale con due altre aperture minore architravate ai lati. Però questa repetizione non fa un' opera spoglia, infatti la riordina stabilendo un ritmo e la lascia respirare diventando un edificio urbano nel senso del suo felice inserimento nella piazza.
Ma questa serliana -chiamata dopo di Palladio motivo palladiano- era piana. La sua genialità fu aggiungere doppie colonne in profondità dentro delle logge, diventando così un muro speciale pieno di spazio.

Intorno all' antico edificio del Palazzo della Ragione, Palladio ha progettato queste bellissime logge, e si percepisce ciaramente come ai lati il tetto non appoggia su di loro. La sua costruzione ebbe una lunga e complicata storia che incomincia con l' uso del vecchio palazzo del secolo XV, dopo lo scopo di fare un porticato nel piano terreno affacciato alla piazza. Furono fatte diverse consulenze ai famosi architetti dell' epoca.

Finiamo qui con un invito a fare una passeggiata per la Piazza dei Signori a Vicenza, camminare su le logge e anche prendere un caffè...

A presto.
Arch. Roberto Steneri

lunes, 9 de abril de 2007

BRUNELLESCHI : SANTA MARIA del FIORE

Questa è la storia della costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore, cattedrale a Firenze, bella e famosa opera di Filippo Brunelleschi (1377-1446), considerato già dai suoi contemporanei come l’ architetto più grande dall’ antichità, famoso per aver trovato la soluzione al problema in apparenza irresolubile della cupola. Fu celebrato come l`innovatore per aver superato il modello del Panteon a Roma : su un grande ottagono abbiamo un arco appuntato di trenta metri di altezza e radio ventuno metri, a doppio tetto.

Diventò il realizzatore geniale di uma idea partita dai suoi predecessori, con il progetto originale è dall’ anno 1367. È una combinazione d’ ingegneria e principi estetici antichi e moderni. Nel 1404 si fa una consulenza a Brunelleschi ma solo diversi anni dopo cominciò a pensare nel problema. Questo ottagono era così grande e non aveva legno lungo e resistente per fare la centina ( lo stampo).

Dunque fa studi dei metodi costruttivi dei romani ( que non usavano la centina) e anche uno profondo dell’ unico edifício conservato tutto completo : il Panteon a Roma, perfino uso la tradizione gotica. Ebbene potei coprire i quarantadue metri del diametro della cupola senza centina alla maniera romana, e usando ventiquattro nervi alla maniera gotica. Per la costruzione creò molte efficaci macchine ausiliari fondamentali per mettere in luogo i quattro milioni di mattoni che pesano trentasettemila tonnellate necessari per la cupola.

Brunelleschi riceve influenze diverse sia costruttiva sia estetica. Ma il fatto importante era creare da sé stesso, collocò la sua prima opera in opposizione cosciente a tutto lo esistente, benché credé che ristorava l’ arte antica, ma aveva creato uma nuova ! Questa arte era molto grande per essere superata di subito : doveva primo essere brunita e a questo scopo dedicò la sua vita con molto lavoro.

Finalmente questo processo di costruzione rappresenta un' epoca, un’ altra maniera di vivere, un altro tempo. Oggi si parla di “tempo reale” ossessivamente pensando nella produzione e nel consumo. Può essere difficile capire come questo uomo ingegnere e artista –con amore e coraggio- ha passato venti anni intentando coprire il diametro della cupola ; che risultò con esito e con tanta bellezza.

A presto,
Arch. Roberto Steneri

lunes, 19 de marzo de 2007

TICINO di MARIO BOTTA

L' Architetto Mario Botta è nato a Mendrisio/Svizzera nel 1943, ha imparato a progettare nello studio di Tita Carloni, dopo si è laureato presso la Facoltà d' Architettura dell' Università di Venezia. Su una collina a nord di Lugano a Pregassona ( Ticino ) troviamo questa casa esempio del prototipo svilupatto da Botta : un solido compatto, pur se squarciato da incavi profondi che rivelano la disposizione interna.

È una forma semplice : un cubo, mostrano la povertà nuda dei materiali, l' assenza assoluta di ogni decoro. È di 1979 e anche l' ultima di dodici progettate nei ventenni di 1961-1981.
Le piante sono simmetriche e razionali. Questo si riflette nelle quattro facciate -anche simmetriche- con le grandi vetrate talora arretrate rispetto ai muri perimetrali ; da dove entra la luce e possiamo dire queste sono l' unico decoro insieme al lucernario della facchiata, il quale é diventato un leit-motiv delle sue opere.Nel piano terreno troviamo l' ingresso, il corpo scala e due camere di servizi, nell primo piano la cucina, la sala da pranzo, il soggiorno col camino e il bagno ; finalmente nel secondo piano la camera da letto matrimoniale, la camera dei figli, due loggie, un closet e il bagno.

Vediamo qui l' eccellente rapporto delle case di Botta con il paesaggio, e anche dito nel suo pensiero : "il territorio dialoga con la propria architettura in modo continuo come il mutarsi del tempo e della storia. Un malinteso che periodicamente riemerge nella valutazione dei rapporti fra architettura e l' ambiente è l' idea che subordina ogni novo intervento architettonico a una presunta superiorità dei valori del contesto preesistente... Io credo che questa attitudine piuttosto che esprimere sensibilità e attenzione verso valori esistenti, esprima paura e sfiducia verso ogni nova espressione.
Contrariamente a questo atteggiamento penso che si debba semplicemente accettare l' evidenza dei fatti e, una volta riconosciuta la legittimità dell' intervento, porre lo stesso come fulcro di una nuova trasformazione. In tal caso l' architettura si qualifica come strumento di costruzione di un nuovo equilibrio dove i valori esistenti saranno assunti non per essere difesi o protetti, ma per essere interpretati e proiettati come valori nelle nuove esigenze..."

Questa opera è un esempio di come è possibile fare bellezza con pochi mezzi : blocchi di cemento, vetro, metallo e anche la luce che usa come un altro materiale per costruire, questi sono gli elementi della sua poetica.

A presto,
Arch. Roberto Steneri
arqsteneri@yahoo.com



lunes, 19 de febrero de 2007

RENZO PIANO : MUSEO MENIL


Renzo Piano è nato a Genova in 1937, celebre per il suo progetto per il Centre Georges Pompidou a Parigi ; si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Lavora in tutto il mondo con 50 collaboratori in tre studi di Architettura a Genova, Parigi, e Osaka.
Il suo Museo per la Collezione Menil (a Houston / USA , 1987), è un volumen d' acciaio, vetro e legno a due piani e 122 metri di lunghezza appogiato in sottili pilastri. Si tratta di una struttura semplice e razionale. Nel piano terreno abbiamo tutte le sale d' esposizione, e nel superiore la Casa del Tesoro dove l' accesso è restritto, solamente in compagnia di una guida. Mai si mostrano al pubblico tutto l' acervo d' opere, al massimo 200. L' edificio possiede una cantina per il magazzino, e ampie sale dove si fanno la restaurazione delle opere d' arte.

L' edificio è una combinazione brillante delle tecniche moderne con l' architettura americana del dopoguerra, e anche con l' urbanismo tradizionale delle piccole città degli Stati Uniti.
Il cuore del progetto sono le 300 foglie di ferrocemento di 1 polleci di spessore chi sono pensili di una struttura metallica. Il sole entra indirettamente proteggendo le opere d' arte, che stanno nelle migliori condizioni di umidità, temperatura e intensità della luce. Abbiamo anche un' appoggiatura di impianti : climatizzazione e iluminazione artificiale.

La Collezione Menil è una delle più prestigiose del mondo, ed è composta di arte primitivo africano e arte surrealista : sculture in pietra, intagli in legno, pitture, tappeti, ecc
Vediamo l' interesse di Renzo Piano sia per il progetto sia per la sua costruzione, il carattere artigianale che tanto gli piace : ha disegnato gli stampi per costruire queste foglie di ferrocemento, credendo ad un artigiano moderno aggiornato con il computer. Si tratta anche di un felice inserimento del museo nel quartiere grazie alla finitura esteriore di legno ed alla poca altezza dell' edificio, trattandosi di una zona residenziale.
Altro obiettivo fu il creare uno spazio che farebbe facile la relazione diretta e rilassata tra i visitatori e l' opere d' arte, un dintorno non monumentale, integrato alla natura dei suoi giardini tropicali. Sarà una esperienza piacevole fare una paseggiata godendo l' arte in contatto con la natura.

http://www.menil.org

A presto.
Arch. Roberto Steneri

martes, 30 de enero de 2007

LINA BO BARDI : IL MASP

Sono l' architetto Roberto J. Steneri, cittadino italiano : mio bisnonno Giovanni arrivò a Montevideo nel 1898 con sua moglie Antonia a lavorare la terra. Incomincio questa chiacchierata di Architettura con il Museo di Arte di San Paolo 1957 - 1968 ( il MASP ) dell' Arch. Lina Bo Bardi, nata a Roma nel 1951, laureata presso la Facoltà di Architettura dell’ Università di Roma.

Questo stupendo edificio è propriamente una cartolina della città, e la migliore maniera di conoscerlo è farci una camminata prendendo il nostro tempo, e forse capire come si inserisce felicemente nel suo paesaggio. Ci appare pensile nell'aria di due portici rossi, ma strutturalmente parlando non sono due portici : sono quattro grandissimi pilastri su cui si appoggiano quattro travi. Le diverse lastre del tetto si appoggiano sulle due travi di copertura ; ci sono anche due altre travi dove si appoggia un’altra lastra, e anche di queste travi è pensile una seconda lastra di cemento armato.

Bisogna camminare al livello dell' Av.Paulista per vedere la città, in questo c’è il Belvedere che è il punto di incontro dei cittadini. Se saliamo dalle scale arriviamo al primo piano dove si fanno esibizioni di arte e c’è l' amministrazione. Salendo ancora arriviamo al secondo piano dove c’è la pinacoteca. Del Belvedere possiamo scendere la scala e arriviamo al primo sottosuolo dove c’è il teatro, un auditorio e più esposizioni ; qui possiamo scendere una doppia scala-rampa e arrivare al secondo sottosuolo : è il Hall Civico dove ci sono il ristorante, la biblioteca e uno specchio d' acqua.

Lo scopo di Lina : "Cosa deve essere un museo ? Un tumulo di mummie illustri ? Un deposito di opere umane...già obsolete che devono essere amministrate con un senso di pietà? I nuovi musei devono aprire le loro porte all' aria pura , alla nuova luce. È in questo senso sociale che si è costituito il MASP rivolto specificamente alla massa non informata, non intellettuale : il fine del museo è di formare un’ atmosfera per creare nei visitatori la forma mentale adatatta a comprendere l' Arte, in questo senso non si fa alcuna distinzione tra arte antica e arte moderna". Dunque questa la sua crociata : "come imparare a vivere l' arte, a capirla".

Indirizzo : MASP : Av. Paulista, 1578 São Paulo / SP
www.masp.uol.com.br

Arch. Roberto Steneri
arqsteneri@yahoo.com